Si respirava qualcosa di elettrico nell’aria nella città operaia di Manchester la notte del 4 Giugno 1976 alla Lesser Trade Free Hall, ma non sapevano cosa fosse questa energia le trentacinque persone che assistettero al concerto dei Sex Pistols. Quella notte la città venne contagiata da un virus, il più potente che la controcultura abbia mai creato: il Punk, e usciti da lì diffusero il contagio formando band ed etichette discografiche che avrebbero cambiato per sempre le sorti della storia della musica.
Buzzcocks, The Fall, The Smiths e soprattutto i Joy Division si affermarono sulla scena mancuniana e divennero il simbolo di una città spettrale e arrabbiata, schiava della politica conservatrice del primo ministro britannico Margaret Thatcher.
In particolare i Joy Division furono il gruppo che più di ogni altro incarnò questa sofferenza: i cupi giri di basso accompagnati dalla voce baritonale di Ian Curtis che recitava i suoi versi intrisi di un esistenzialismo tanto profondo quanto senza speranza, furono la colonna sonora di una città di ferro e ombre. Due album all’attivo, “Unknown Pleasures” del 1979 e “Closer” del 1980 che da soli hanno saputo ridefinire il rock, riuscendo a cambiare gli schemi già oltre gli schemi (quelli del Punk) e reinventare l’oscurità del gotico post-moderno con atmosfere rarefatte, desolate e spettrali scandite da echi di chitarra e ritmi semplici ma pulsanti e aprendo le porte a ciò che sarebbero stati gli anni 80. Ma Ian Curtis, poeta moderno lacerato dalla depressione e affetto da una forma di epilessia che sempre più spesso lo coglie anche sul palco, alla vigilia del tour che avrebbe consacrato i Joy Division al mercato americano, viene trovato morto, appeso ad una corda nella sua abitazione.
Lo stesso giorno Bernard Sumner, Stephen Morris e Peter Hook, a onore di un patto stretto qualche anno prima, sciolgono la band e solo dopo un breve periodo decidono di formare i New Order, pur essendo consci che andare avanti dopo la morte del loro membro più carismatico non sarebbe stato facile. Ma quei tre ragazzi avrebbero permesso l’alba di un altro periodo celebre della città mancuniana: quello della rinascita.